Kolber Background

Anni 0: Kolber, nasce nei pressi del villaggio di Iwish nella “Grandwood forest”, suo padre è un tagliaboschi, un uomo solitario che ha scelto di vivere fuori dalla comunità e che porta a vanti il mestiere di famiglia con orgoglio; la madre era una calzoalia e dopo essersi sposata è andata a vivere con il marito diventando donna di casa.

Anni 2: Nasce il fratellino di Kolber : Iansen

Anni8: Kolber si rivela un ottimo aiutante per i lavori faticosi della madre: la aiuta nel compito di conciatura e lavorazione della pelle, impara a creare scarpe e stivali va spesso in paese per fare compere e vendere le merci create in casa, in questo modo la madre ha più tempo per il fratello e per la casa siccome il padre sta spesso via per settimane prima di tornare a casa.
Conosce molte persone in paese e si fa degli amici, anche lui inizia ad allontanarsi da casa preferendo la compagnia dei suoi amici a quella del fratellino.

Anni 14:Il padre non accetta che Kolber stia diventando un calzolaio e inoltre non gli piace che il figlio si stia sempre di più avvicinando alla società del villaggio che lui ripudia; decide così di iniziare a portarlo con se nei suoi viaggi per insegnagli il mestiere del tagliaboschi, temprargli il fisico ed allontanarlo dalle insidie che il villaggio nasconde.

Anni 18: Kolber è ormai un uomo, è diventato alto come suo nonno e forte come suo padre: veramente un gigante, la dura vita nei boschi ha sviluppato i suoi muscoli e irrobustito le sue ossa; nonostante ciò suo padre non è fiero di lui, dice che non ha la stoffa del boscaiolo e spesso lo rimprovera per la sua leggerezza nel concludere gli affari, gli rimprovera di avere sempre la testa tra le nuvole e di essere un inconcludente; Kolber inizia ad odiare suo padre.

Anni 19:Iansen sta diventando grande e inizia a seguire Kolber e il padre nei loro viaggi, a differenza di Kolber, Iansen sembra molto più intraprendente e il padre diventa presto fiero di lui, nonostante la rivalità i due fratelli sono molto uniti e in questi anni si crea un forte legame tra di loro, nei momenti di pausa i due fratelli si allenano a combattere, e con i consigli dei molti cacciatori amici di suo padre con cui spesso condividono il rifugio imparano le basi del combattimento.

Anni 20: In uno sfortunato incidente di lavoro il padre rimane sotto un albero tagliato da Kolber, i figli lo salvano, ma una delle sue gambe penzola senza vita, il padre si fa portare dai figli verso una zona poco frequentata dove vivono dei druidi.
Codesti salvano la vita al padre ma la gamba è irrecuperabile e sono costretti ad amputarla.
Kolber rimane affascinato da queste persone e del modo in cui vivono, e nei pochi giorni nei quali vengono ospitati Kolber capisce che il mestiere del tagliaboschi non era la sua vocazione.
Il padre accusa Kolber di essere la causa del suo infortunio nonostante le circostanze fossero poco chiare: Kolber sostiene che il suo albero sia caduto nel posto giusto e che suo padre fosse nel posto sbagliato, il padre invece sostiene il contrario dicendo che il figlio non ha mai imparato a direzionare il taglio nella maniera corretta.
Un anziano druido, un certo Haragen, nota il grande dolore dentro Kolber e l’astio del padre nei suoi confronti, così, sorprendendo Kolber mentre girovagava afflitto tra gli abeti, gli chiese cosa lo turbasse e Kolber si aprì descrivendogli il suo dolore.
Haragen lo rincuorò dicendogli che lui non aveva nessuna colpa, e iniziò a spiegargli di come la foresta sia viva e di come ogni albero tagliato sia un dono che la foresta fa agli uomini che vivono in essa, gli disse che come tutte le creature la foresta quando si sente minacciata si difende e che probabilmente è stato il volere della foresta a far cadere l’albero sul tagliaboschi, probabilmente la foresta si è sentita minacciata da lui e lo ha punito con i suoi metodi; si dice che la foresta sia in grado scrutare nell’animo degli uomini e di capire il loro vero essere più di quanto loro stessi non sappiano fare.
Dopo l’accaduto il padre rimase a casa per il resto dell’anno e la famiglia tirò avanti con il lavoro della madre, Kolber intanto divenne il garzone di un falegname amico di famiglia che viveva a poca distanza.

Anni 21:Era inverno e il cibo iniziava a scarseggiare, il lavoro della madre e il salario da garzone di Kolber non erano abbastanza redditizi per tutti e quatto, la situazione famigliare inoltre andava peggiorando, il padre essendo costretto ad una vita sedentaria era cambiato ed era diventato più duro e burbero di quanto non lo fosse già prima e stava diventando difficile per i fratelli Woodberad vivere sotto lo stesso tetto con lui, inoltre la mandre stava invecchiando e non riusciva più a guadagnare molto.
Fu così che, sotto invito della madre, i fratelli si spinsero fuori casa per trovare la loro strada e cercare di sostentare come potevano la famiglia; Iansen cercò di continuare il lavoro del padre ma venne attirato dalle colonne di fumo dei carbonai e iniziò ad imparare questo delicato mestiere; Kolber invece si dedicò alla lavorazione del legno utilizzando quello che aveva imparato come garzone per unirsi ad una gilda di costruttori di case in legno di Iwish, con loro viaggiò per tutta la grande foresta e imparò a pieno il mestiere del falegname.
Con qualche rinuncia e qualche birra in meno i due fratelli riuscivano a mantenersi e a risollevare il tenore di vita dei genitori anziani
Per tre lunghi anni Kolber si spaccò la schiena per mantenere il padre che era diventato alcolizzato e sperperava molti soldi in vino; questo non fece altro che aumentare l’odio per il padre.

Anni 25: Kolber non sopportava il fatto che sui padre si ubriacasse tutte le sere e sperperasse tutti i soldi che lui gli portava in alcol e gozzoviglie, così decise che aveva fatto abbastanza per i propri genitori e che voleva inseguire quello che era stato il suo sogno fin dal giorno dell’incidente dell’albero: “Conoscere i druidi e viaggiare il mondo”
Fu così che tornò nel fitto della foresta a cercare i druidi che lo avevano tanto impressionato ma si smarrì e passò tre giorni sulle colline, senza riuscire a procurarsi cibo e rischiando di essere ferito o ucciso dai numerosi animali della foresta.
La sua avventura si concluse con l’incontro con un grosso cervo che lo atterrò e lo fece svenire dato la sua ormai esaurita vitalità; si svegliò al cospetto di Haragen in una strana abitazione ricavata all’interno di un albero; Kolber gli spiegò del suo tentativo di trovare i druidi, ma i l’anziano lo zittì dicendo che tutto è avvenuto come natura vuole, era destino; gli disse che la foresta aveva udito le sue intenzioni e che gli erano stati concessi due mesi nei quali Haragen gli avrebbe suggerito la via per trovare se stesso.
L’anziano druido ospitò Kolber per due mesi nei quali gli insegnò molte cose che lui nemmeno si poteva immaginare: gli insegnò a cacciare e a rendere grazie dei doni ricevuti, gli insegnò ad ascoltare la voce della foresta, gli insegnò a combattere con la forza dell’orso e l’astuzia del lupo e soprattutto gli fece conoscere il proprio totem “il drago”, gli insegnò parlare con esso e di conseguenza a capire chi fosse veramente, quali fossero le sue aspirazioni e i suoi sogni, non doveva più essere quello che suo padre voleva che fosse, doveva essere semplicemente sé stesso.
Poi un giorno Haragen gli disse che era venuto il giorno di separarsi, lui aveva resistito al richiamo della natura troppo a lungo, e che ora doveva proseguire il suo pellegrinaggio, in esilio dalle sue genti e verso un destino che ancora non conosceva.
Nel frattempo Iansen iniziò a portare a casa i propri guadagni ma allo stesso tempo a distanziarsi sempre di più dalla famiglia, sognava di diventare un fabbro e di aprire un’armeria, per cui nei gironi che passava a casa si allenava a costruire lance e spade con il carbone da lui prodotto, i suoi prodotti venivano poi venduti dal fratello.

Anni 26:Kolber era diventato un abile conoscitore delle foreste ed aveva iniziato a viaggiare in lungo e in largo, era cambiato, ora era molto più sicuro di se,aveva trovato la sua vocazione, l’esplorazione, la ricerca e una innata vocazione per fare del bene; questi sentimenti scaturirono dal profondo del suo animo e in breve tempo riuscì ad ottenere importanti incarichi come guida o esploratore in luoghi lontani dai quali tornava con cospicui compensi, merci rare e nuove esperienze da raccontare.

Anni 27:Nonostante il sui pellegrinaggi, Kolber tornava regolarmente a casa e dava ai genitori tutto quello che le sue tasche potevano permettergli, in questi periodi il padre non faceva altro che rimproveralo dicendo che doveva trovarsi un occupazione stabile come suo fratello che era diventato un bravo artigiano e lavorava il ferro assieme al vecchio fabbro di Iwish che spartiva a metà i suoi guadagni con lui.
Kolber non se la prendeva più di tanto per i continui rimproveri del padre siccome sapeva che egli era anziano e con una mentalità chiusa e antiquata ; ormai lo aveva perdonato per le sue mancanze e gli voleva comunque un mare di bene, il padre invece persisteva nel plagiarlo ad ogni occasione e a ricordargli che era colpa sua se ormai era solo un vecchio storpio.

Anni 28: Dopo aver aiutato un importante funzionario del feudatario locale Sir……………… venne offerto a Kolber un ingaggio come guarda-strada, egli accettò l’incarico vedendolo come un’ottima opportunità di accontentare suo padre, trovando un lavoro fisso e di perseguire la sua vocazione di fare del bene, di vivere nei boschi e di viaggiare, quelo che lo attirava di questo mestiere era il fatto che nonostante sarebbe diventato una guardia al servizio di Sir……………… avrebbe comunque mantenuto buona parte della sua libertà senza doversi trasferire in città e continuando a vivere nella sua amata foresta.
Venne addestrato al combattimento da valenti istruttori e diventò un abile combattente; nonostante la sua mole, era rinomato per la sua agilità con le lance e la sua risolutezza nell’efficace utilizzo dello scudo.

Anni 29: Il padre di Kolber fu molto felice della strada intrapresa dal figlio e dopo 9 anni passati a rimuginare sui fallimenti di se stesso come padre e sull’incapacità di suo figlio; finalmente riuscì di nuovo ad abbracciare suo figlio e addirittura a dirgli che, in fondo, anche se avrebbe voluto vederlo diventare un abile boscaiolo, era fiero di lui.
Kolber era molto felice di avere risolto la situazione famigliare ma ora aveva altri problemi: il suo lavoro di guardia si era rivelato molto diverso da come si era presentato: si ritrovò a contatto con un mondo di ladri, banditi, fuggiaschi e traditori; scoprì che il mondo poteva apparire molto diverso da come se lo immaginava e che a volte i pericoli potevano celarsi dietro le persone all’apparenza più innocue.
Intanto, Iansen era diventato un esperto fabbro e aveva prelevato la bottega del vecchio fabbro dei Iwis dal quale aveva imparato il mestiere, per un po’ continuò a gestire la bottega da solo poi si decise a spendere i suoi risparmi per aprire una attività di maggior respiro.

Anni 30: L’anno successivo Iansen si trasferì in città dove gli affari erano più prolifici e divenne uno dei principali fornitori di armi in asta e frecce dell’esercito di Lord…………..; nonostante ciò rifiutò la ghiotta offerta di diventare il fabbro di corte e preferì rimanere un libero commerciante, una scelta ardita per una persona così giovane; nonostante questa scelta, i suoi affari andavano a gonfie vele e poco dopo prese nella sua bottega giovanissimi apprendisti e gli insegnò il mestiere.
Intanto Kolber stava sviluppando un senso di ostilità verso i nobili e i borghesi, spesso vedeva i risultati delle loro azioni e venne a contatto diretto con la loro malvagità quando si ritrovò invischiato in un caso di tradimento.
L’accusa era di aver favorito la fuga di un assassino che faceva il doppiogiochista presso Sir…………. e aveva tentato di avvelenarlo.
Per colpa della sua ingenuità l’assassino riuscì a passare il confine del feudo e ad andarsene impunito, fu solo grazie alle argomentazioni di un certo Sir Docram Rax un giovane cavaliere figlio di un lord di campagna, e che è stato un compagno di giochi sin dall’infanzia, che riuscì ad evitare di essere processato e di finire in prigione, nonostante ciò perse la fiducia di Sir………………. che lo sollevò dall’incarico di guardastrada.
Aveva perso il lavoro ma non aveva perso la dignità anzi, era uscito da questa faccenda con qualcosa di più, un amico ritrovato.
Docram si rivelò un uomo d’onore che era mosso da alti ideali molto simili ai suoi; egli nonostante la giovane età era un cavaliere d’altri tempi, votato a fare del bene, come lui, e proteggere tutto ciò che c’è di buono in un mondo malato, dove l’inganno e la tirannia sono all’ordine del giorno; uniti da questi alti ideali i due compagni si lanciarono all’inseguimento dell’assassino.

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